Diario di una Dusterista: solo un bacio
E’ bastata una sola, banalissima, tediosa mattinata per capire come la sorte delle nostre Duster sia appesa a un filo. Fate pure gli scongiuri..se credete che possano servire a qualcosa.
Ebbene sono a scuola, mattina tranquilla, suona la campanella: è il cambio dell’ora, mi sposto nella terza A attraversando il lungo corridoio con delle ampie finestre da cui si gode di un panorama interessante: un antico convento dalla facciata spartana e la mia Duster… a voi giudicare quale sia lo spettacolo migliore.
Trovo alcuni alunni fuori dalla classe e in fibrillazione: hanno notato qualcosa di strano proprio riguardo alla MIA macchina! La più spigliata mi comunica tutta agitata: “Professoressa…. La vostra macchina.. vedete quella macchina vicina? – ed indica con la mano – …si è buttata addosso alla vostra!!!..”.
L’orrore è davanti ai miei occhi: un obbrobrio di auto dell’anteguerra giace sotto il muso possente della mia Duster, sembra incastrata sotto il paraurti. Il cuore è lì lì per cedere… parto in quarta come una generalessa dei briganti per andare a verificare…
Nell’atrio della scuola risuonano i miei tacchi sotto l’ andatura soldatesca. Il paraurti di quell’orrore, una Fiat Brava (brava si… ma in senso manzoniano) tocca il mio paraurti: sacrilegio!!! E’ un’auto comunale, con tanto di scritta sbiadita.. .vernice consunta dagli elementi, segni di centinaia di graffi e ammaccature varie. Insomma un rottame.
Valuto lo spazio a disposizione del funesto automobilista e concludo che ce n’era a bizzeffe per parcheggiare in modo sensato… Quale la ragione che lo ha spinto a sistemarsi in quel modo barbaro?
Sposto la mia adorata e comincio a valutare il danno. Il paraurti sembra intatto… è solo un po’ sporco. Osservo attentamente la targa. Comincio a chiedermi: “Aveva questa leggerissima inclinazione verso l’interno prima del fattaccio o è solo una mia impressione dettata dalla criticità del momento?” Che la paranoia abbia inizio…
Non so che fare. Andare a caccia del malfattore? Facile trovarlo su una popolazione di poco più di mille abitanti, ma poi…? Apostrofarlo con un “Ma lei è ubriaco già di buon mattino?” e/o sventolargli davanti al muso gli estremi della mia rabbia inconsulta? Considero che in tutti e due i casi gli effetti del battibecco sarebbero stati dirompenti…
La notizia si sarebbe diffusa a macchia d’olio: la prof. Tal dei Tali ha detto questo e quello al signor X a causa della sua macchina… e bla bla bla… parcheggiata davanti al Convento. Ciò sarebbe valso solo ad attirare ancor più l’attenzione sulla mia adorata quindi decido di lasciar perdere. E poi temo che le rappresaglie del tipo “non identificato” potrebbero essere molto più gravi del presunto danno.
All’uscita da scuola , quando mi sono rimessa al volante, confortata ed allo stesso tempo esaltata dal sibilo rassicurante del turbo, ho riflettuto sull’accaduto ed ho concluso con molta ironia che sono tanti a desiderare la Duster… e chi non riesce a possederla si accontenta anche solo di sfiorarla con un castissimo bacio…
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